Molte persone vivono all’interno di un condominio ma non sono perfettamente a conoscenza di tutte le regole relative alla “vita condominiale”. Sicuramente non sempre risulta facile convivere pacificamente con una moltitudine di persone, la legge ci impone determinate regole da rispettare. In particolare grava in capo ai condomini l’obbligo di corrispondere le quote condominiali per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni del condominio. Cosa accade quando un condominio non corrisponde una o più quote di sua competenza?
L’amministratore potrà ricorrere al decreto ingiuntivo contro il condomino moroso.
Il credito condominiale è una tipologia di credito al quale la legge riserva una tutela specifica, in quanto il mancato o ritardato pagamento delle quote da parte dei condomini incide sulla conservazione delle parti comuni nonché sull’erogazione dei servizi comuni.
Per questo motivo l’amministratore del condominio ha la facoltà di richiedere un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, senza la necessità del previo consenso assembleare.
Generalmente all’interno di un condominio, l’amministratore è tenuto a prendere le decisioni a seguito del consenso dell’assemblea ma, tale caso, rappresenta l’ipotesi in cui non si ha questa necessità.
Sarà infatti sufficiente un bilancio approvato, sia esso preventivo o consuntivo, oltre alla verifica dello stato di morosità del condomino, nonché l’aver effettuato l’intimazione di pagamento e messa in mora.
Solo dopo aver fatto ciò, sarà possibile esigere il credito, considerato liquido ed esigibile.
Come già accennato in precedenza, il decreto ingiuntivo deve essere chiesto dall’amministratore nei confronti del condomino moroso: a questo punto, risulta particolarmente utile definire in modo chiaro cosa si intende con il termine “condomino moroso”. All’interno di un condominio, tutti sono chiamati a contribuire nel pagamento delle spese necessarie per il godimento e conservazione delle parti comuni facenti parti dell’edificio, nonché prestazioni dei servizi ed innovazioni promosse dalla maggioranza assembleare. Quindi, è facile intuire come il condomino sia considerato il proprietario dell’immobile che si trova all’interno del condominio e, come tale, risulta obbligato dalla legge a pagare le relative spese condominiali.
Spesso accade, però, che il proprietario dell’immobile, non coincide con l’effettivo soggetto abitante l’immobile in quanto esiste un conduttore o comodatario: in questi casi non è possibile richiedere il decreto ingiuntivo nei confronti di quest’ultimo ma bisogna comprendere che la relativa domanda è rivolta solo ed esclusivamente al proprietario dell’immobile in questione.
Nell’ipotesi in cui l’immobile dovesse essere venduto, il nuovo proprietario risponderà del decreto ingiuntivo e di tutti i possibili debiti che gravano sulla casa. Precisamente la legge dice che, chi subentra nei diritti di un condominio, è obbligato al pagamento dei contributivi anche dell’anno precedente, oltre a quelli in corso.
Ciò vuol dire che l’amministratore può tranquillamente richiedere il decreto ingiuntivo nei confronti del nuovo acquirente, anche se quest’ultimo ha la possibilità di rivalersi su colui che ha venduto l’immobile.
In conclusione, è necessario comprendere l’importanza del decreto ingiuntivo, in quanto rappresenta un valido ed efficace strumento al fine di recuperare un credito.
Se il soggetto interessato ha la possibilità di dimostrare tale diritto, è semplice ottenerlo in tempi abbastanza brevi mediante l’assistenza di uno studio legale specializzato in diritto immobiliare, in quanto si ha la possibilità di comprendere chiaramente le dinamiche del procedimento servendosi della preparazione e dell’esperienza di un professionista del settore.